La scomparsa del pastore avventista Giuseppe Marrazzo
FIRENZE – Nella mattinata di oggi, presso la Chiesa Avventista di Firenze in via del Pergolino, si sono svolti i funerali del pastore Giuseppe Marrazzo, morto a 70 anni nella notte del 1° marzo scorso, dopo una lunga malattia, con un evento cardiaco improvviso. Nato nel giugno 1950 a Torre del Greco, era stato battezzato nel 1965. Dopo aver studiato teologia alla Facoltà Avventista a Firenze e in Francia a Collonges ed era entrato in servizio presso la Chiesa Avventista italiana nel 1974 come capo colportore aggiunto (una figura di evangelizzatore). L’anno successivo aveva spostato la moglie Angela e il loro matrimonio era stato benedetto dall’arrivo di due figlie, Nicoletta e Rachele. L’anno successivo fu precettore al Collegio fiorentino di Villa Aurora e poi servì come pastore le comunità di Ragusa, Torino, Aosta, Asti, Torre Pellice, Montaldo Bormida e del distretto di Roma, ricevendo nel 1984 la definitiva consacrazione pastorale. Ha servito nelle pubblicazione dell’UICCA, nella casa editrice Adv e come direttore del Messaggero Avventista, applicandosi in numerosi scritti e come autore e coautore di vari libri, tra i quali ci permettiamo di segnalare “Il tempo dell’attesa. Riflessioni pastorali sulla prima lettera ai Tessalonicesi” (Edizioni Adv, Firenze, 2012). Ha insegnato Omiletica e Catechetica alla Facoltà Avventista di Teologia di Firenze ed era voce nota nei programmi di Radio Voce della Speranza (RVS).
«Siamo profondamente addolorati per la morte dell’amico e collega Giuseppe Marrazzo» ha dichiarato il pastore Andrea Panerini, decano della Chiesa Protestante Unita, che ha preso parte alle esequie. «Giuseppe è un luminoso esempio pastorale di come si possono unire varie qualità come l’empatia, l’umorismo, l’evangelizzazione, il lavoro intellettuale ed accademico. Araldo del dialogo tra le confessioni e le denominazioni cristiane, aveva avuto modo di collaborare anche con la nostra Chiesa per iniziative culturali. La sua scomparsa lascia un vuoto enorme non solo nella Chiesa Avventista ma in tutto il protestantesimo italiano. Alla sua famiglia, ai suoi cari – conclude Panerini – e all’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del Settimo Giorno porgiamo il nostro commosso cordoglio.»
Chi ha dato il meglio di se per operare nella vigna assegnatagli dalla Divina Provvidenza, nelle amorose braccia del comune Padre verrà accolto e per noi uomini di buona volontà sarà intercessore. Di Dio ora abbia pieno godimento! Pierguido
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